Arrivano dalla Maldive dove si trova attualmente in vacanza le prime parole in maglia gialloblu di Gabriele Stefanini. La nuova guardia di Vigevano 1955 ha appena festeggiato i 25 anni e come regalo si è fatto la firma del contratto che lo legherà per il prossimo campionato alla ELAchem. Come è nato l'approccio con Vigevano? "Quest’anno era fondamentale che la scelta del nuovo allenatore fosse basata su una persona con la quale potessi costruire un rapporto di fiducia e confronto, che mi schierasse in campo in base al mio modo di giocare e sfruttando appieno le mie caratteristiche. Coach Pansa è stato tra i primi che mi ha contattato, ci siamo incontrati, abbiamo discusso tanto e fin da subito ci siamo detti le cose in faccia come piace a me. Lui mi ha spiegato cosa gli serviva, come mi vedeva in campo e allo stesso modo gli ho chiarito cosa cercavo. Poi la società e il presidente Spaccasassi che ringrazio mi hanno dimostrato anche i fatti. E per completare la situazione, fattore per me bellissimo e non trascurabile, c'è la posibilità di giocare in una piazza dove vivi dentro e fuori dal campo la tua professione, come mi è capitato negli Stati Uniti nei college in cui ho militato, con i tifosi che per il campus ti chiamano per nome, ti abbracciano quando vedono e sanno che hai dato tutto per la maglia, ricordandoti per quello che hai fatto. Vigevano è tutto ciò, ho visto come ricordate i vostri beniamini, come amate chi fa di tutto per la maglia, questo è impagabile".

Molti lo ricordano come ottimo tiratore. "Non mi sento esclusivamente tale, è una etichetta che mi hanno dato quando sono tornato in Italia, In realtà mi sento e credo di essere un realizzatore per la capacità di saltare l'uomo e crearmi tiri, vantaggi e assist, questa resta la mia miglior caratteristica. La regola che mi hanno insegnato fin da piccolo è: se sei libero tira, se sei marcato attacca per fare canestro, se ti raddoppiano fai un assist al compagno libero. Perciò non mi sento tiratore ma una vera point guard, e spero di dimostrarlo ulteriormente a Vigevano. Per essere completo mi servirà dimostrare ancor di più quello che so fare a 360°, poi si può migliorare in tanti piccoli aspetti ma di base credo di avere tutto nel mio bagaglio tecnico".

La passione per la pallacanestro a Vigevano va oltre il fatto sportivo: "Per me era una delle condizioni e prerogative che mi ero dato: nonostante altre opportunità, quella di Vigevano aveva anche questo aspetto e spero di ricambiare al meglio le aspettative di tutti i tifosi. Perché il loro supporto è una cosa impagabile e stupenda. Nonostante ciò non voglio fare pronostici per la prossima stagione, perché possono succedere mille cose. Proprio perché ritengo che tutti i rosters abbiano le proprie caratteristiche vincenti, preferisco che sia il campo a dire quanto possiamo valere, chiaramente la salvezza sarà l'obiettivo prioritario, ogni partita mentalmente sarà come una finale. Vedremo alla fine chi sarà stato più bravo".